Compagnia del Fiore d'Argento

Armatura da Uomo d'Arme, Inizio XV secolo

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sbaracleto
view post Posted on 7/12/2005, 17:46




Armatura da uomo d’arme all’italiana, 1405 - 1415
Ricerca di Alberto Vitali - "sbaracleto"

- Come vestiva un cavaliere Italiano di inizio Quattrocento?
- Di quante parti era composta la sua armatura?
- Quanto tempo impiegava nella vestizione?


L’insieme delle pezze difensive che compongono l’armatura (composita) presentata in queste pagine - copia della famosa armatura CH S18 presente nell’Armeria Trapp di Castel Coira (nota 1) - è databile tra il primo e il secondo decennio del Quattrocento.
Un’armatura di questo tipo non può essere assemblata senza l’aiuto di uno o più attendenti. Costoro, oltre ad allacciare le parti che compongono tale protezione, devono evitare che il cavaliere si affatichi durante la vestizione (oggi come allora uno dei problemi più grossi, indossata un’armatura, è la quasi totale impossibilità di dissipare il calore corporeo di chi la indossa).

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L’armatura viene vestita dal basso verso l’alto.
Nel combattimento a piedi non vengono calzate - essendo d’impaccio - le scarpe a lame (indossate invece nel combattimento a cavallo per proteggere i piedi dai colpi inferti dalle fanterie).
Allacciati gli speroni a rotella (un cavaliere, per distinguersi dal semplice uomo d’arme e dalle fanterie, spesso li porta anche se combatte a piedi) il cavaliere avvolge entrambe le ginocchia con delle fasce di panno grosso 1; in questo modo l’articolazione del ginocchiello dell’arnese in acciaio (la protezione della gamba) non lacera la calzabraca durante il movimento; tale operazione serve altresì a fornire una superficie morbida di contatto tra ginocchio ed articolazione dell’arnese.
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Aiutato da un servo il cavaliere sistema, a protezione degli stinchi, gli schinieri 2 e veste il giaco imbottito (pourpoint o farsetto) 3. Al pourpoint (nota 3) andranno in seguito fissati (armati), tramite aghetti 4 (stringhe realizzate in materiale vegetale o animale, solitamente allacciate o cucite al farsetto), gli arnesi in acciaio 5 e 6. L’insieme di arnese e schiniere compone la gambiera 7.
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L’arnese in acciaio (composto da cosciale, lamelle, ginocchiello con aletta, stincaletto e coietti) presenta sulla sommità del cosciale un lembo di pelle con due fori D1; infilando in essi, ed allacciandoli, gli aghetti che si trovano nella parte bassa del farsetto, si assicura l’arnese e si impedisce che questo possa scivolare verso il basso.
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Viene quindi indossata sopra il pourpoint una cotta in maglia di ferro 8 (presto sostituita, con l’evolversi dell’armatura, dal farsetto d’arme (o farsetto da armare) dotato di pezze in cotta di maglia cucite od allacciate direttamente allo stesso farsetto, a protezione delle sole parti vulnerabili lasciate scoperte dall’armatura) e una goletta in maglia di ferro.
A protezione della parte alta del busto viene allacciata la schiena e il petto in acciaio 9 (la resta per la lancia non viene fissata ai ponticelli presenti nel petto, in quanto disagevole nel combattimeto appiedato).
La panziera portante la falda 10 viene congiunta al petto tramite dei coietti; seguendo un procedimento simile al precedente viene agganciato alla schiena il guardarene con le lame di batticulo.
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Si indossano poi i bracciali 11 (insieme unico composto da lama di braccio, lamelle, cubitiera con aletta, antibraccio e coietti), serrati al braccio tramite i coietti presenti sugli stessi bracciali; la lama di braccio porta un lembo di pelle forato D2 che, utilizzando gli aghetti infilati nelle maniche del pourpoint 6, viene allacciato a questo. In questo modo il bracciale resta saldamente in posizione e non può scendere.
Gli spalletti 12 (la figura presenta gli spalletti già fissati) sono agganciati all’armatura tramite coietti (uno per parte) che dipartono dai coietti di spalla del petto 10; molte delle protezioni di spalla del periodo erano tuttavia legate direttamente agli aghetti del farsetto.
Stocco, daga a rondelle, manopole a clessidra ed elmetto (nota 2) - nell’ordine - vengono indossati per ultimi 13, e solo pochi attimi prima che il cavaliere prenda posto tra le schiere (visione e respirazione, indossato l’elmetto, sono assai difficoltose).
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Per vestire un cavaliere con un’armatura simile a questa servono circa 25 minuti, almeno un attendente ed un luogo al riparo dal sole (per non surriscaldare le parti dell’armatura ed il cavaliere che la indosserà); il peso complessivo dell'insieme difensifo è circa 25 chili (essendo, la cotta di maglia, ancora utilizzata nella sua interezza al di sotto delle protezioni rigide che compongono l'armatura).


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NOTE:

(1)
Armature molto simili a quella presente nella collezione Trapp (qui l'insieme CH S18 è montato con CH S22) - foto X - sono raffigurate nella lastra terragna di Marino Cossa (deceduto nel 1417), Parigi, Louvre - foto X1 - e nell’affresco di S. Romano (del 1412), Ferrara, Pinacoteca Nazionale - foto X2.
Per i bracciali vedere CH S22 - Armeria Trapp, Castel Coira, Sluderno-Schluderns.

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(2) Per l'elmetto da uomo d’arme all’italiana vedere ex CH T57 (Castel Coira, Collezione Trapp fino al 1967) - foto X3 - e ora parte della collezione Gwynn ad Epsom.
Elmetti simili sono raffigurati nel trattato di scherma medievale Flos Duellatorum (c. 1409 - sezione combattimento in armatura) - foto X4 (altri dettagli del codice più in basso); affresco di Lorenzo e Jacopo Salimbeni “Storie di S. Andrea”, S. Severino Marche, S.Lorenzo in Doliolo, cripta - c. 1406 - 1410 - foto X5; affresco presente nella chiesa parrocchiale di Terlano (BZ) “la Strage degli innocenti” - c. 1407 - foto X6.

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(3) Il purpoint di questo articolo riprende, nelle sue forme essenziali, il purpoint indossato da Charles de Blois nella battaglia di Auray nel 1365, Lione, Musée Historique des Tussus - foto X7.

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Di seguto vengono presentati alcuni disegni relativi ai pezzi difensivi che compongono l'armatura del presente articolo.

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Di seguto alcuni dettagli in alta risoluzione del codice "Flos Duellatorum" (c. 1409 - sezione combattimento in armatura).

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Bibliografia Essenziale:

- Dizionari Terminologici, Armi difensive dal medioevo all’età moderna, Editore: Centro DI - 1982

- Dizionari Terminologici, Armi bianche dal medioevo all’età moderna, Editore: Centro DI - 1983

- Le armature di S. Maria delle Grazie di Curtatone di Mantova e l’armatura lombarda del ‘400, Editore: Bramante Editrice - 1982 (foto: X1, X2, X5).

- L’arte dell’armatura in Italia, Editore: Bramante Editrice - 1967 (foto: X, X3, X7).

- L’armeria Trapp di Castel Coira, Editore: Magnus Edizioni SpA - 1997 (foto: X6).

- Fiore dei Liberi, Flos Duellatorum, Manuale di arte del combattimento del XV secolo, Editore: Il Cerchio - 2002 (foto: X4).

Edited by sbaracleto - 25/4/2010, 15:17
 
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