Cenni storici:- La raffigurazione più antica dello stemma di Bologna è del
1259 e si trova disegnata in margine ad una rubrica degli statuti del comune di quell'anno.
È molto probabile che l'insegna così codificata fosse utilizzata anche nella battaglia della Fossalta, nel 1249 (vessillo
#1 e
#1a).
- In seguito Carlo I elargì in concessione l'uso del cosiddetto "Capo d'Angiò" a quei guelfi che l'avevano aiutato nella lotta contro lo Svevo, ma solo dopo il
1265 -
1266. È quindi molto probabile che tale suddivisione dello stemma sia stato adottato dal Comune di Bologna solamente dopo tale data (vessillo
#2).
- Nel
1376 il popolo bolognese, in risposta alla chiamata di Firenze che invitava alla ribellione le città sottomesse al papa, si ribella alla signoria pontificia e occupa il Palazzo del Podestà proclamando il libero governo della città.
I fiorentini inviano a Bologna, insieme all'aiuto militare, un gonfalone rosso col motto
Libertas.
L'insegna finirà nello stemma comunale e il Vicario pontificio, rientrato grazie a un nuovo patto, vorrebbe toglierla. Cambierà soltanto lo sfondo, da rosso a blu, ma resterà il motto -
d'azzurro al motto Libertas in lettere d'oro ordinate in banda - (vessillo
#3).
- A seguito di ciò il Comune di Bologna unì i due vessilli in uno unico (vessillo
#4).
- La suddivisione in quarti - simile a quella odierna ma con presente ancora il "Capo d'Angiò, che contraddistingueva per l'appunto i Guelfi (Famiglia Geremei) ...
"mentre i Ghibellini, fedeli all'imperatore, erano capitanati dalla Famiglia Lambertazzi... cacciata da Bologna nel 1274"... è sicuramente successiva. Non sono riuscito a risalire all'esatta datazione di tale suddivisione del vessillo di Bologna, credo comunque che fosse quattrocentesco, se non anteriore (vessillo
#5).
- L'odierno vessillo - "inquartato nel 1° e 4° d'argento alla croce di rosso con capo d'Angiò, nel 2° e 3° d'azzurro al motto Libertas in lettere d'oro ordinate in banda" - (vessillo
#5) viene spesso raffigurato privo del Capo d'Angiò (vessillo
#6).
Da ricordare è anche che, dal
1376 al
1401, in epoca repubblicana, il conio bolognese subì delle modifiche; cominciò a comparire il leone rampante che sorregge il vessillo della città, così come lo stemma cittadino sormontato dal "Capo d’Angiò".
Prima di allora, sulle monete battute dalla Zecca di Bologna, compariva spesso San Petronio (in piedi o seduto) che reggeva la città con una mano e le chiavi nell’altra o il busto mitrato di un qualche papa (come quello di Urbano V… moneta battuta dal 1362 al 1370).
Fu a seguito della rivolta cittadina del
1376 che Bologna volle distaccarsi da tutto ciò che era “religioso” procamado una specie di laicità della città (
il leone,
lo stemma cittadino o la scritta
Mater Studiorum).
Grosso (Governi Repubblicani del secolo XV)(AR. - d.22 - gr.1,50)D. .BONONI .A .DOCET / leone rampante a sinistra, con vessillo.
R. .S .PETR ONIVS / il santo seduto, tiene nella mano destra la città.
Quattrino (Governi Repubblicani del secolo XV)(MI. - d.13 - gr.0,40)D. (giglio) + DE. BONONIA. (giglio) / scudo della città di Bologna.
R. ° LIBE RTAS / leone rampante a sinistra, con vessillo.
Bolognino (Repubblica, monetazione autonoma - 1376 - 1401)(AR. - d.18 - gr.1,07)D. + (giglio) .BO .NO . NI (giglio) / nel campo:
A accostata da 4 globetti, o anellini.
R. + MATER ° STVDI / nel campo:
O R U M °Legenda x le monete:d. = diametro (espresso in millimetri)
gr. = grammi
AU = oro
AR = argento
MI = mistura (lega di argento e rame)
D. = diritto (o recto della moneta)
R. = rovescio (o verso della moneta)
Edited by sbaracleto - 25/4/2010, 15:27