Compagnia del Fiore d'Argento

Schioppetto, Manesca o Cannoncino da braccio, fine XIV inizio XV secolo

« Older   Newer »
  Share  
sbaracleto
view post Posted on 10/2/2005, 14:02




Schioppetto o Cannoncino da braccio (manesca), fine XIV - inizio XV secolo.
Copia realizzata da - Filo "Jean Philo l'Ardito"


image

L'originale del pezzo, della fine del 1300, è conservato presso l'Historisches Museum di Berna.

image

Cenni Storici.

Polvere da sparo:
I più remoti riferimenti a miscele deflagranti composte da salnitro, zolfo e carbone, note come protopolveri piriche, risalgono a fonti cinesi dell'VIII e IX secolo d.C., ma il loro utilizzo era finalizzato principalmente alla fabbricazione di fuochi artificiali e sistemi di segnalazione.
Solo a partire dall'XI e XII secolo si ha notizia, sempre nelle cronache cinesi, di una loro utilizzazione nella produzione di razzi e di bombe incendiarie.
Il passaggio da queste prime rudimentali miscele a una efficace formula di polvere esplosiva è fatto risalire da alcuni all'opera di sintesi delle precedenti esperienze che compare in un testo di incerta datazione (VIII-IX secolo) e attribuito da alcuni a tale Marcus Graccus, da altri alla figura, dai contorni per molti versi leggendari, del frate tedesco Berthold Schwartz (XIV secolo), mentre una più sicura interpretazione ricollega tale passaggio a uno scritto del 1249 dell'inglese Ruggero Bacone.
Queste ricostruzioni furono in buona misura successive alle prime applicazioni della polvere ad armi da fuoco, che anche in Europa fecero la loro comparsa a partire dal XIV secolo (battaglia di Crécy, 1346).
Il dosaggio di salnitro, carbone e zolfo descritto da Bacone fu modificato nei secoli successivi fino a giungere al classico dosaggio inglese, ottenuto agli inizi dell'Ottocento, che consentiva di conseguire una completa ossidazione utilizzando le proporzioni di 75 parti di salnitro, 15 di carbone e 10 di zolfo.

I primi usi militari:
La presenza di schioppetti (i primi archibugi) sembra sia stata segnalata nel 1284 in occasione della difesa di Forlì da parte di Guido da Montefeltro.
Si tratta però di una testimonianza isolata e quindi alquanto sospetta.
I primi dati sicuri sono successivi di mezzo secolo dopo.
Un cannone a forma di vaso è rappresentato in una miniatura del De Nobilitatibus, Sapientii et Prudentiis Regum di Walter de Milimete (1326), manoscritto attualmente custodito ad Oxford.

image

Sopra: cannone che spara un quadrellone, dal De Nobilitatibus, Sapientii et Prudentiis Regum, manoscritto di Walter de Milemete, 1326.
Segue: disegno incompleto tratto dal manoscritto di Aristotle De Secretis Secretorum, ma attribuito a Milemete, 1326.


"... era una di quelle primitive armi da fuoco trecentesche che lanciavano quadrelli... "

Il primo uso del termine cannone (dal greco kanun e dal latino canna) appare in un manoscritto fiorentino datato 11 febbraio 1326.
La nuova artiglieria fu sicuramente utilizzata da due cavalieri germanici in occasione dell’assedio di Cividale (Friuli).
Le fonti segnalano la presenza di bombarde all’assedio di Berwick-upon-Tweed del 1333.
Cannoni e bombarde sono presenti anche presso lo Stato Pontificio nel 1350, all’epoca coinvolto nella guerra di Romagna.
Inoltre gli inglesi spararono alcuni colpi durante la battaglia di Crécy (1346) ed è attestato che per l’assedio di Calais fecero inviare da Londra dieci cannoni, palle di piombo e polvere da sparo. Hugues signore di Cardaillac, durante l’assedio di Cambrai del 1340, fece fabbricare dieci cannoni per la modica cifra di 25 lire, 2 soldi e 6 denari torinesi e nel 1346 acquistò 22 cannoni per difendere il castello di Bioule.
Dall’inizio del Quattrocento i cannoni più grossi vengono battezzati con nomi propri per spargere il terrore tra i nemici o alludere alle qualità del possessore o, ancora, per indicare il luogo del loro primo utilizzo.

per chi fosse interessato suggerisco questo sito:
Handgonnes & Matchlocks

Edited by sbaracleto - 27/4/2010, 17:48
 
Top
0 replies since 10/2/2005, 14:02   5117 views
  Share